Quando un gemellaggio diventa "scuola"


La città di Vigonza è gemellata con la Città della Speranza dal 2008 e le iniziative a sostegno di questa Fondazione padovana legata all’Università di Padova sono sempre state condivise dal nostro istituto scolastico sotto diverse forme dall’informazione, alla raccolta fondi, alla sensibilizzazione dei nostri alunni e relative famiglie.

In questo anno scolastico 2018/19 si è aggiunto un importante tassello: un laboratorio di biologia realizzato nei nostri 5 plessi con tutti i 181 ragazzi delle classi V^.

Grazie alla collaborazione e disponibilità di una ricercatrice, i ragazzi hanno approfondito gli argomenti che sono alla base della vita: la cellula, la sua composizione, il nucleo con particolare riguardo alla doppia elica del DNA dove sono contenute tutte le informazioni e caratteristiche di ciascun essere vivente sia esso vegetale o animale.

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I tavoli dei nostri laboratori sono stati preparati come un vero laboratorio di biologia: strumenti e materiali disposti con ordine e precisione, dalle pipette alle provette, alle lenti d’ingrandimento alle fette di banana. Sì, perché l’esperienza riguardava proprio l’estrazione del DNA della banana, un frutto che si presta molto bene all’osservazione della doppia elica dell’acido desossiribonucleico più comunemente conosciuto come DNA.

Ecco quindi i ragazzi disposti in gruppo davanti a ciascuna postazione, ascoltare le consegne con attenzione per l’uso corretto di reagenti e relative quantità. Tutti hanno imparato che la membrana fosfolipidica che protegge il nucleo e il suo contenuto può essere “rotta” con il detersivo per piatti!

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E poi la soluzione diluita e acidificata va in provetta dove lentamente si vedono staccarsi e salire alla superficie dei sottili filamenti bianchi che vanno a formare addirittura delle matasse. E ora i nostri ragazzi conoscono non solo i termini corretti come lipidi/grassi, doppia elica e cromosomi ma sono anche consapevoli che tutte le forme di vita si basano su questo e a maggior ragione tutte le forme di vita vanno rispettate.

E’ stato un lavoro lungo e di precisone dove la collaborazione tra i componenti del gruppo, l’attenzione e la capacità di osservazione sono stati fondamentali per la riuscita dell’esperimento.

E proprio con la massima collaborazione, serietà e precisione hanno lavorato i nostri ragazzi tanto da meritare tutti il diploma che li dichiara "giovani ricercatori": sull'attestato c'è il logo della "Città della Speranza" e la firma di una ricercatrice, la dott.ssa Federica Lovisa, vincitrice della Borsa di ricerca “Umberto Veronesi”.

I ragazzi si sono informati sulle attuali ricerche, volte a guarire tutti i bambini ammalati, che si effettuano alla Città della Speranza, ma hanno anche chiesto che la Città della Speranza sia colorata come dovrebbe essere il mondo per tutti i bambini.