Le stelle tornano a scuola 1938-2018: La memoria


 

Le stelle tornano a scuola 1938-2018: La memoria

La memoria è comunemente pensata come un elemento indispensabile per l’apprendimento umano. Attualmente i ricercatori stanno verificando che anche le piante hanno una loro memoria e da questa traggono insegnamenti e strategie di sopravvivenza. Per gli esseri umani, la memoria è elemento essenziale per imparare e per costruire il progresso da quello civile a quello tecnologico.

Senza dubbio la scuola è il luogo privilegiato per coltivare la memoria: è partita da questa considerazione l’assessore alla scuola del Comune di Vigonza, Prof. Greta Mazzaro, quando ha proposto di fornire a tutti gli alunni delle scuole pubbliche del territorio una stella di Davide o sigillo di Salomone. Questo simbolo recherà solo una data 1938/1918 e la dicitura “le stelle tornano a scuola”. E’ un gesto semplice per ricordare che 80 anni fa non tutti i bambini hanno potuto rientrare a scuola, quelli che avevano la stella di Davide cucita sugli abiti, come richiesto dalle leggi razziali emanate proprio in quel settembre, sono rimasti fuori dalle loro classi. Così come sono stati espulsi dalle Università docenti prestigiosi e riconosciuti a livello internazionale. Altri studiosi e ricercatori, Enrico Fermi ad esempio, hanno scelto un esilio volontario. In quel settembre del ’38 la paura, l’indifferenza, l’ignoranza, l’ignavia hanno reso colpevole non solo i legislatori e i governanti ma anche tutto il popolo italiano. Allora le informazioni scientifiche manipolate ad arte classificavano gli esseri umani in “razze” basate sul credo religioso o sul colore della pelle, che non esistevano ma servivano alla causa politica. E quante stelle di Davide sono finite non solo fuori dalle scuole ma anche fuori dai camini dei forni crematori.

Ora le informazioni scientifiche sono a portata di tutti, e gli studi del bellunese Luigi Luca Cavalli Sforza e del bergamasco Dietelmo Pievani, attualmente professore ordinario presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, sono patrimonio di tutti: è scientificamente scorretto parlare di razze umane perché noi tutti apparteniamo, in base al patrimonio genetico, a un’unica specie: l’Homo Sapiens.

Oggi splende il sole, le nostre stelle, i nostri bambini, i nostri ragazzi, tornano tutti a scuola, felici di ritrovarsi, di conoscersi, di raccontarsi, di imparare. Felici che il colore della loro pelle non sia discriminante e il loro diverso credo religioso sia un arricchimento, nel rispetto delle culture e delle tradizioni, di tutti e di ciascuno.

Grazie Greta, è davvero un primo giorno di scuola da ricordare, da tenere a … memoria.