#FridaysforFuture


Quale pianeta affideremo a queste piccole mani? Quali e quante responsabilità hanno le generazioni adulte nei confronti delle generazioni future?

Sono questi gli interrogativi che devono guidare i comportamenti di governanti, imprenditori, educatori, cittadini.

Per questo i docenti di tutte le sedi del nostro istituto fanno “lezione di futuro” non solo nei venerdì per il futuro ma ogni giorno con le buone prassi.

I nostri alunni sono bambini e non scendono certo in piazza, ma parlano e approfondiscono il problema del cambiamento climatico non solo nella giornata dedicata. Con strategie e modalità diverse ciascun docente affronta il tema in modo adeguato agli alunni, dai più piccoli delle prime ai ragazzi delle quinte. Alcuni semplici esempi fanno comprendere come il lavoro “educativo e formativo” comprenda tutti gli ambiti disciplinari:

  • Un pianeta tra le mani colorato con attenzione dai più piccoli;
  • Il percorso annuale su “Planet” responsabilità e territorio;
  • Gli striscioni posti lungo le scale di accesso agli edifici scolastici;
  • I volantini informativi nelle bacheche di plesso;
  • Gli slogan frutto di fantasia e passione giocando con le parole inglesi terra e cuore “earth & heart”;
  • il cartellone–messaggio dedicato agli alberi del Cadore caduti a causa di un evento atmosferico anomalo;
  • la lettera al Sindaco per chiedere maggiore attenzione nell’uso del riscaldamento degli edifici scolastici;
  • i video scelti, visti e commentati insieme;
  • gli approfondimenti di tipo scientifico per comprendere le cause e gli effetti dell’inquinamento.

Qualcuno dei ragazzi più grandi trova il modo di immaginare metodi per mitigare l’impatto di alcune attività antropiche come l’agricoltura intensiva, il traffico e l’uso delle fonti energetiche fossili.

Questi ragazzi mostrano una consapevolezza che il mondo degli adulti non sembra avere, in particolare alcuni politici che esprimono ancora dubbi sulle cause di questo repentino surriscaldamento globale. I più potenti della Terra mostrano ancora la miopia che ci ha condotto a questi livelli: gli studiosi di glaciologia e geografia sono preoccupati e temono davvero che i danni causati dalle attività antropiche nelle ultime decine di anni siano irreversibili.

Gli insegnanti invece affidano alle generazioni future un messaggio di speranza.

Il futuro della Terra si costruisce ogni giorno con i piccoli gesti individuali e con le prese di posizione contro i “grandi”, quelli che governano pensando solo al presente e quelli che producono senza pensare ai nipoti. Questo pianeta non è solo di chi ci vive qui e ora ma anche delle generazioni future: i figli dei figli dei figli.

E i nostri bambini pare proprio che lo sappiano meglio dei grandi.